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ONE reagisce all’annuncio del contributo italiano al Global Partenership for Education

Il gruppo anti-povertà The ONE Campaign ha reagito all’annuncio da parte dell’Italia del proprio contributo al Partenariato Mondiale per l’Istruzione (GPE) durante il vertice globale sull’istruzione di oggi, 2 febbraio, a Dakar – Senegal.

L’Italia ha annunciato un contributo al fondo pari a 12 milioni di euro per il periodo 2018 – 2020 con il desiderio di aumentarlo, ove possibile, su base annua. Nonostante si tratti di un aumento rispetto a quanto annunciato per i quattro anni precedenti, il contributo dell’Italia non fornisce una risposta adeguata alla crisi educativa globale rappresentata dal fatto che 130 milioni di bambine nel mondo si vedono negato il diritto all’istruzione.

Emily Wigens, direttrice ad interim di Bruxelles per ONE e referente per l’Italia, ha dichiarato: “Il contributo italiano rappresenta un’occasione mancata per passare dalle buone intenzioni ai fatti. Mentre accogliamo con favore il desiderio dell’Italia di svolgere un ruolo di leadership sempre più attivo nella cooperazione allo sviluppo – testimoniato dall’aumento complessivo dell’aiuto allo sviluppo negli ultimi quattro anni – 12 milioni da parte di una delle più grandi economie mondiali non sono sufficienti per porre fine alla crisi educativa globale.”

L’istruzione ha aggiunto  – è uno dei migliori antidoti contro la povertà e l’instabilità. Se facciamo la cosa giusta per porre rimedio all’emergenza educativa, tutti ne trarremo beneficio. Se ogni ragazza completasse la scuola primaria in Africa sub-sahariana, la mortalità materna potrebbe ridursi di un drammatico 70%. Al livello globale, porre rimedio al divario di genere nell’istruzione potrebbe fruttare tra i 112 e 152 miliardi di dollari all’anno alle casse dei paesi in via di sviluppo.”

Wigens ha concluso: “Quello di oggi è solo un punto di inizio. Adesso ci appelliamo al prossimo governo e ci auguriamo che esso aumenti il proprio contributo annuale al GPE rispetto a quanto annunciato oggi, come è già avvenuto in passato. È necessaria una spinta sostanziale agli investimenti nella cooperazione allo sviluppo in generale e nell’istruzione in particolare.”

FINE