ONE reagisce al discorso del premier Gentiloni
In seguito all’annuncio alla conferenza G20 ‘Partnership with Africa’ del premier Gentiloni circa l’adozione di una iniziativa congiunta tra Italia, Germania, OCSE e l’autorità delle entrate Keniota, Emily Wigens, direttrice ad interim a Bruxelles per il gruppo anti-povertà ONE, ha dichiarato:
“Subito dopo un vertice G7 difficile, Gentiloni sfrutta il G20 come una seconda opportunità per portare avanti l’ambizioso programma che aveva sperato per l’Africa al G7. Questa iniziativa proattiva è un buon primo passo, ma sottolinea anche una certa mancanza di coerenza. I fatti contano più delle parole.
Gentiloni giustamente evidenzia come l’Africa sia fondamentale per costruire il nostro futuro comune e che il G20 deve ora mostrare che cosa può fare per aiutare il continente a raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Tuttavia il suo sostegno a tutte le iniziative sul tavolo deve essere messo in pratica anche in Italia.
Gentiloni ha infatti annunciato una nuova iniziativa sulla tassazione, in congiunzione con Germania e Kenya, come esempio di un’azione concreta che l’Italia sta facendo per supportare lo sviluppo africano. Eppure l’Italia e la Germania stanno andando molto a rilento nel rendere le proprie imprese più trasparenti.
Infatti non stanno supportando l’apertura al pubblico delle informazioni sui beneficiari effettivi di imprese e trust europei come parte della direttiva UE antiriciclaggio, al momento negoziata a Bruxelles.
Investire nel potenziamento della capacità delle autorità fiscali nei paesi in via di sviluppo è vitale, ma per eliminare efficacemente la corruzione i governi, la società civile e giornalisti hanno bisogno di accedere alle informazioni detenute dai governi europei circa chi possiede società anonime e trusts. Proprio queste entità sono spesso utilizzate per facilitare flussi finanziari illeciti che derubano i paesi in via di sviluppo di risorse altrimenti investibili, se trattenute e tassate, in scuole, istruzione e sanità.
Se l’Italia vuole essere un buon alleato dell’Africa deve spingere per un’azione Europea contro la corruzione e sostenere un accesso pubblico alle informazioni sui registri pubblici dei beneficiari effettivi durante i negoziati in corso sulla direttiva UE antiriciclaggio.”