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Nuovi dati sullo sviluppo: l’Italia mantiene le sue promesse

Roma, 11 aprile 2017 – Oggi il Comitato per gli Aiuti allo Sviluppo (DAC) dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha pubblicato i dati preliminari sugli Aiuti Pubblici allo Sviluppo (APS) per il 2016, i quali hanno mostrato come il volume dell’APS italiano sia aumentato di oltre il 20% rispetto al 2015. L’Italia investe ora nello sviluppo lo 0,26% del suo Reddito Nazionale Lordo (RNL), un percorso ancora in salita verso l’obiettivo dell’ONU di raggiungere lo 0,7% del RNL.

Diane Sheard, Direttrice Esecutiva ad interim per l’Europa di The ONE Campaign, ha dichiarato:

“Nel 2015, l’ex Primo Ministro Matteo Renzi ha fatto una chiara promessa: l’Italia sarebbe diventata il quarto maggior donatore tra i paesi del G7 entro il vertice di Taormina del maggio prossimo. Renzi ha sottolineato la necessità di aumentare gli aiuti pubblici allo sviluppo, aggiungendo che non ci sarebbero state “scuse”. Dopo un periodo di disimpegno dalla scena mondiale, i nuovi dati mostrano un rinnovato slancio dell’Italia. Siamo molto entusiasti di vedere come l’Italia stia ancora una volta giocando un ruolo di primo piano nella lotta contro la povertà estrema, riconfermando il trend positivo degli ultimi quattro anni soprattutto nel contesto della presidenza del G7.

Tuttavia, la quota di aiuti che non lascia mai i confini nazionali continua ad essere un motivo di preoccupazione. La sfida per il governo del Primo Ministro Gentiloni sarà quella di continuare a prendersi cura dei rifugiati che arrivano sulle coste italiane garantendo allo stesso tempo che gli aiuti allo sviluppo si concentrino sull’eliminazione della povertà estrema e raggiungano gli individui più vulnerabili nei paesi più poveri. La popolazione africana in età lavorativa è destinata a raddoppiare entro il 2050. L’Italia deve adottare misure per aumentare gli investimenti nella gioventù africana così da sfruttare questo “dividendo demografico”, per esempio definendo un termine più ambizioso per il raggiungimento dell’obiettivo di investire lo 0,7% del reddito nazionale lordo in aiuti allo sviluppo, al momento fissato per il 2030.”

Gli ultimi dati diffusi oggi dal DAC dell’OCSE mostrano come nel 2016 l’APS globale sia aumentato dell’8,9% in termini reali. Tuttavia, quasi 2 punti percentuali di questo incremento sono dovuti ad un aumento della spesa per i rifugiati nei paesi donatori. Negli scorsi due anni ONE aveva lanciato l’allarme circa la vertiginosa crescita di questi costi. Anche escludendo gli aiuti utilizzati per i rifugiati all’interno dei confini degli stessi paesi donatori, c’è stato un vero e proprio aumento dell’APS di oltre il 7%.

La quantità totale dei costi interni per i rifugiati è aumentata drammaticamente del 27,5% nel 2016. Questo rappresenta quasi l’11% del totale degli aiuti, contro il 9% nel 2014-2015. Inoltre, sulla base dei dati DAC circa la spesa bilaterale dell’APS, nel 2016 i donatori hanno indirizzato quasi il 4% in meno ai paesi meno sviluppati.

Adrian Lovett, portavoce di ONE, ha dichiarato:

“Siamo lieti di constatare che, anche escludendo la spesa interna per i rifugiati, c’è stato un aumento vero e proprio degli aiuti di oltre il 7%. La quantità di aiuti internazionali allo sviluppo non è mai stata così alta, ma allo stesso tempo i bisogni sono ai massimi livelli.  Con quattro devastanti carestie che incombono e 130 milioni di bambine a cui viene negata un’istruzione, abbiamo più bisogno che mai di fondi salvavita.”

FINE

Note all’editore

Contatti: Giada Cicognola, [email protected], +44 7880 201 080

Chi siamo: ONE è un’organizzazione sostenuta da quasi 8 milioni di persone che opera con campagne e attività di sensibilizzazione per porre fine alla povertà estrema e alle malattie prevenibili, soprattutto in Africa. Apolitica, ONE mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e a lavorare di concerto con i leader politici per combattere l’AIDS e le malattie prevenibili, aumentare gli investimenti a favore dell’agricoltura e dell’alimentazione e chiedere più trasparenza nei programmi di lotta alla povertà. Per saperne di più: www.one.org

L’OCSE e l’aiuto pubblico allo sviluppo: Il Comitato di aiuto allo sviluppo (DAC) dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) definisce gli aiuti alla cooperazione e ne monitora i flussi verso i paesi in via di sviluppo. Il comitato misura i flussi di risorse dal 1961.

Particolare attenzione è stata riservata alla componente pubblica e a carattere agevolato di tali flussi, il cosiddetto “aiuto pubblico allo sviluppo” (APS). Il DAC ha definito per la prima volta l’APS nel 1969, rendendone più rigida la definizione nel 1972. L’APS è il metro di misura utilizzato praticamente nella totalità degli obiettivi di assistenza alla cooperazione e in tutte le valutazioni di efficacia degli aiuti. Tale definizione assume particolare rilevanza per quanto riguarda l’obiettivo globale di destinare lo 0,7% del PIL dei paesi donatori all’assistenza allo sviluppo.

I dati preliminari mostrano sia l’Italia che il Canada al 4° posto tra i donatori del G7 in termini di APS/RNL, entrambi i paesi riportano infatti lo 0,26% di APS/RNL per il 2016. Tuttavia, il volume degli aiuti italiani è maggiore a rispetto a quello del Canada.

La classifica dei paesi G7 in termini di APS/RNL è la seguente:

1 = Germania (0,7%)

1 = UK (0,7%)

3. Francia (0,38%)

4 = Canada (0,26%)

4 = Italia (0,26%)

6. Giappone (0,20%)

7. Stati Uniti (0,18%)